Nel 1989 il ministro della Cultura francese Jack Lang conferì a Carlo Coccioli il grado di Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres, l’ultima delle onorificenze che la prima e più riconoscente delle sue patrie di adozione ha attribuito allo scrittore (vedi il prestigioso premio dell‘Académie française).
Che avesse influito la lettura di Petit Karma, uscito l’anno prima?
Da decenni, Coccioli si era trasferito in Messico, ma il suo legame di stima e affetto reciproco con la Francia era rimasto intatto. Qui il giovane scrittore straniero aveva conosciuto un successo strepitoso, Qui aveva potuto far pubblicare il suo dirompente, “scandaloso”, Fabrizio Lupo, storia di un amore omosessuale con la A maiuscola, che in Italia non trovò un editore per oltre un quarto di secolo dalla sua uscita.
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