Rapato a zero
Edizione cartacea
Il libro sarà presto disponibile nella nuova edizione Lindau, nella collana Piccolo Karma.
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Descrizione
Rapato a zero raccoglie le famose telefonate dal Messico di Carlo Coccioli, una cinquantina di elzeviri pubblicati in terza pagina dal quotidiano “La Nazione” di Firenze agli inizi degli anni ’80. Scritti di getto e dettati per telefono il giovedì mattina, conservano la scalpitante, affettuosa vivacità originaria – “durante un anno ebbi l’impressione di stare toccando l’Italia – la remotissima Italia! – con la mano.” – e l’irriverenza caratteristica dello scrittore toscano, travagliato cittadino del mondo insofferente di ogni diktat. Coccioli fustiga ridendo, con fondamentale bonomia, feticci culturali, vizi e vezzi di chiunque, compreso se stesso. L’ultimo elzeviro, che dà il nome alla raccolta, è una specie di ironico monumento all’eterogenesi di fini: morto di noia per la litania delle “cose giustissime che tutti sappiamo a memoria”, politicamente corrette che gli tocca ascoltare da un personaggio alla TV messicana, “all’improvviso sono stato soverchiato dalla passione di raparmi a zero.” Qualunque sia l’argomento o lo spunto di un articolo – underground, gatti, bronzi di Riace, Hare Krishna, Dio, amore, anima, alcolisti, Manhattan, Fidel Castro eccetera -, lo scrittore non parla mai dall’alto di un pulpito, ma direttamente, quasi a braccio, dal piano basso della realtà quotidiana, in mezzo al traffico delle presenze materiali e spirituali della sua vita.
Rapato a zero è un crocevia dove tutto si incontra e si tiene: riflessioni profonde, ricordi, nostalgie, spassose, graffianti prese in giro, e dove, sotto insegne illuminate da abbaglianti aforismi (gli specchi “sono una parodia dell’infinito. Invece di riflettere Dio, riflettono facce di scimmie, le nostre.”), può capitare persino di imbattersi in una zia uguale a un comodino. E’ una sequenza di brevi
cicloni narrativi che dissolvendosi in una coda di persistenti armonici deposita nelle nostre mani uno smagliante galateo morale e intellettuale.
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